lunedì, luglio 31, 2006

Indulto: la sbronza collettiva.

Dopo l’approvazione dell’indulto al Senato di sabato, Napolitano ha messo il sigillo su un provvedimento che, sono sicuro, gli elettori del centrosinistra digeriranno difficilmente. L’approvazione dell’indulto è un tradimento dopo tante promesse, inaspettato come un fulmine a ciel sereno, doloroso come una profonda ferita. Cari dirigenti del centrosinistra, non avete capito che vi siete giocati una buona percentuale di vittoria nelle prossime elezioni? E’ anche vero che in Italia si dimentica tutto presto e che fra quasi 5 anni forse gli elettori avranno in parte dimenticato ciò che è accaduto. L’oblio, però, potrà subentrare soltanto in caso di grandi trionfi politici da questo momento in poi. Se, invece, il governo non si preoccuperà di dare risposte significative al Paese degli onesti scegliendo di darle a chi ha rubato, temo che l’indulto potrà diventare come una condanna con la condizionale. Alle prossime cazzate (questa volta ci vuole) il peso di questo provvedimento si farà sentire come non mai crescendo esponenzialmente con il malcontento, peraltro già ampiamente diffuso, degli elettori del centrosinistra. I politici del centrosinistra sembrano trasformati, inebetiti, sordi, quasi drogati. Razionalmente è difficile credere a ciò che è accaduto, frutto probabilmente di una sbronza colossale organizzata da Fassino, Bertinotti, Pecoraro Scanio e Capezzone (che forse ha portato anche qualche grammo di hashish). Pare che anche Napolitano abbia partecipato alla sbronza ed abbia esagerato parecchio perché neanche a mente fredda sembra capace di intendere e volere. E’ vero, il Presidente ha detto che occorrono delle regole nuove, una riduzione dei processi etc… Parole sante, ma mi chiedo come neanche lui si sia accorto del provvedimento promosso da Mastella e della frattura, destinata a crescere, fra gli elettori ed i partiti del centrosinistra. L’unico invito che faccio ai politici della nuova maggioranza è quello di non organizzare più festini a base di alcool e spinelli per evitare clamorosi buchi di memoria e colpi di testa improvvisi.

giovedì, luglio 27, 2006

Approvato l’indulto, che schifo!

Ero abituato a contestare spesso il governo Berlusconi ed i suoi alleati per i provvedimenti presi nell’ultima legislatura. Ora, al governo c’è il centrosinistra che, almeno apparentemente, avrebbe dovuto dare un segno di discontinuità con il passato. Oggi alla Camera è stata una giornata vergognosa per il centrosinistra. Il provvedimento dell’indulto (riduzione di pena per alcuni reati) è stato approvato (460 Si, 94 No) e si aspetta l’approvazione definitiva al Senato. I partiti contrari al provvedimento sono stati Lega, AN, Italia dei valori e PDCI (astenuto). Gran parte della sinistra più FI e UDC hanno appoggiato lo scempio del Ministro Mastella che forse ha pensato di rimanere coerente con il suo nome, Clemente. Chi ci crede alla favoletta del sovraffollamento delle carceri? Non dico che non sia vero, semplicemente non è vero che i parlamentari abbiano a cuore un tale problema. Perché non costruire nuove carceri? Mistero. La cosa più sconcertante del provvedimento è stata l’estensione dell’indulto anche ai reati di corruzione, falso in bilancio, reati fiscali e contro la pubblica amministrazione. Sono d’accordo che è assurdo che un ragazzo che fuma uno spinello debba finire in carcere e sicuramente ci sono molti poveracci che stanno in carcere per poco o niente. Non si può, però, risolvere tutto con un indulto che spazza via in un solo colpo tutti i propositi di crescita morale del Paese. L’inciucio con FI è, a dir poco, stupefacente. Un regalo inaspettato e che nessuno si sarebbe immaginato solo pochi mesi fa. Che delusione, e pensare che il Governo era partito con buoni propositi (lotta all’evasione fiscale) e con tante critiche sull’operato del Berlusca, accusato di aver rovinato l’Italia dal punto di vista morale. Per una volta sto con la Lega e AN ed apprezzo la battaglia di Di Pietro, assolutamente contrario al provvedimento. Sconcertanti le parole di Bertinotti che ha definito deplorevole l’idea di Di Pietro di pubblicare i nomi dei parlamentari che hanno votato a favore dell’inclusione, nel provvedimento, del reato di voto di scambio. Mi dispiace, ma il Governo ha incominciato in maniera pessima il suo operato. Viste queste premesse non penso che si andrà molto lontani e dovremo aspettare ancora parecchio tempo prima di assistere ad una svolta nel Paese. Ma, dico io rivolto al centrosinistra, vi siete tutti fumati il cervello? E si, tanto che ve ne frega, non finirete in carcere per questo, c’è l’indulto….

mercoledì, luglio 26, 2006

I saldi di fine stagione.


Si sa, luglio è il mese dei saldi nei negozi di abbigliamento. Ieri, si è pensato di applicare gli sconti anche alle squadre di calcio, condannate molto più pesantemente in occasione della sentenza della CAF. Gli sconti hanno determinato:

Juventus rimane in B con -17
Fiorentina in A con – 19 (non farà la Champions)
Lazio in A con – 11 (non farà la Uefa)
Milan in A con -8 (e farà la Champions)

Rispetto alle sentenze di primo grado è d’obbligo fare alcuni commenti:

La Juventus, con lo sconto (da -30 a -17), quasi sicuramente centrerà l’obiettivo di tornare in serie A in un solo anno, cosa che sembrava poco più di un miracolo con 30 punti di penalizzazione.

Fiorentina e Lazio, tutto sommato, possono essere felici degli sconti che permettono loro di ritornar in serie A dopo circa dieci giorni passati in serie B. A parer mio, Fiore e Lazio sono le squadre più avvantaggiate dagli sconti e sono stare riportate in serie A vedendo leggermente aggravate le penalizzazioni di punti rispetto a quelli che avrebbero avuto in serie B. Praticamente, quasi a parità di penalizzazioni, sono avanzate di una categoria.

Il Milan, praticamente, non è stato penalizzato. Si ritrova con – 8 punti (rispetto ai – 15 della prima sentenza) ma con la possibilità (negata dalla prima sentenza) di disputare la Champions, seppur partendo dai preliminari. Un danno piuttosto esiguo, quasi irrilevante direi. In termini economici nullo, per quanto riguarda la lotta scudetto quasi nullo.

Tutti eravamo convinti che si dovesse dare un segnale forte con le sentenze su Calciopoli e, tutto sommato, la sentenza di primo grado era stata piuttosto pesante. Ora, si ha il sospetto che “qualcuno” abbia cercato di rimettere tutte le cose quasi a posto. Chi è questo qualcuno? Magari sono più persone, non una sola, o magari è giusto che le sentenze finiscano in questo modo se non sono stati provati illeciti rilevanti. Purtroppo qualsiasi cosa succeda in Italia desta un forte sospetto su di me, specie quando si tratta di sentenze. Come rimanere indenni da qualsiasi dubbio circa l’equità della sentenza? Speriamo vivamente che la giustizia abbia fatto il suo dovere e non ci siano state pressioni da parte di nessuno. Speriamo, dunque, che non ci siano ancora nel calcio tanti Moggi nascosti pronti a venir fuori chissà quando. Mi rimane il forte dubbio che il calcio sia ancora un mondo marcio e che poco sia venuto veramente a galla con queste inchieste. Non è ancora finita, ci sono ancora i ricorsi e le sentenze potrebbero ancora ammorbidirsi…

martedì, luglio 25, 2006

Che caldo che fa…

Questo post si colloca in perfetta antitesi con quello pubblicato alla fine del novembre 2005 (che freddo che fa). Sapete? Gli italiani non ce la fanno più a soffrire…i telegiornali. Infatti, non è tanto il caldo ad essere insopportabile quanto i servizi ripetitivi (da Rai a Mediaset) sul caldo record, il caldo afoso, il caldo torrido e via discorrendo. Qualche precisazione: facciamo chiarezza sui termini torrido e afoso usati spesso come sinonimi nei telegiornali e giornali ma, in realtà, contrari fra loro. Torrido significa secco, asciutto; afoso significa umido. Due tipi di caldo opposti ma che spesso vengono mischiati come se nulla fosse in frasi del tipo: “Caldo torrido, superati i 37 gradi, afa opprimente”. Proporrei ai giornalisti di comprarsi un dizionario e studiarsi bene il significato dei termini che usano. Un altro punto a me oscuro è questo: ogni santissima estate, almeno da quando ricordo con esattezza i telegiornali (intorno agli 8-9 anni), si sente parlare di caldo record e, sicuramente se ne parlava anche prima che io diventassi cosciente…Se ogni anno dovesse esserci un caldo record, la temperatura dovrebbe essere, quest’anno, intorno ai 60-70 gradi. Vi chiederete perché…E’ semplice: se ogni anno viene superato il record precedente e si parla di “caldo record”, ciò vuol dire che essendo un record, ha superato i valori precedenti. Pertanto, se ogni anno si stabilisse un record, la temperatura dovrebbe essere arrivata vicino a quei valori proposti precedentemente. La realtà è un’altra: i telegiornali (TG4 in pole position), così come spesso accade in inverno, devono coprire i buchi di informazione e, dovendo fare un servizio sul clima, è chiaro che non possono farlo su un caldo normale che, quindi, viene trasformato d’incanto in caldo record. Si, è vero, 36 gradi a Milano o 38 a Bologna sono parecchi ma non sono eventi eccezionali perché non viviamo in Groenlandia e perchè siamo a fine luglio, il periodo più caldo dell'anno... Ogni benedetto anno si raggiungono temperature del genere anche diverse volte durante ogni estate in occasione delle ondate di caldo di origine africana. Poi ci sono le interviste alle persone, utilissime peraltro... Ma cosa volete che vi dicano le persone sul caldo??? Che c'è caldo, punto e basta.
Concludo con i consigli agli anziani, bambini e cardiopatici ma estesi, generalmente, a tutti:

1) Non uscire nelle ore più calde (ma dai? Nessuno ci aveva pensato…)
2) Bere molta acqua (Ma dai? Avrei aspettato il consiglio del telegiornale prima di farlo…)
3) Mangiare cibi freschi e leggeri (questione di buonsenso, è ovvio che difficilmente con 40 gradi mi cucinerò tortellini alla panna).
4) Se si esce nelle ore calde cercare di rimanere all’ombra (davvero? È così bello il sole!)
5) Evitare sforzi fisici nelle ore più calde (E' così bello correre alle due del pomeriggio...)

Buon caldo a tutti!

venerdì, luglio 21, 2006

La guerra e le nostre responsabilità.

E’ sotto l’occhio di tutti quello che sta accadendo da alcuni giorni fra Israele e Libano. Una guerra, l’ennesima guerra che è scoppiata in una delle zone più calde (anche dal punto di vista climatico…) del pianeta. E’ inutile che mi metta a parlare del pacifismo e dello stop alla guerra, cose che si augurano quasi tutti. Eppure poche persone si interrogano sul perché di questi scontri fornendo più che altro la causa ultima come può essere il lancio di un missile, il rapimento o l’uccisione di alcune persone etc. Ciò significa attribuire la causa della guerra ad un singolo fatto specifico senza capirne le vere ragioni e cioè: perché è stato lanciato il missile? Perché sono state uccise o rapite delle persone? Purtroppo la risposta da parte nostra, come occidentali, è sempre la stessa: perché? Perché sono terroristi, punto e basta. E’ vero, sono terroristi, sono ben organizzati ma non credo che tutto dipenda da ciò. Non è mia intenzione giustificare i terroristi ma è mia intenzione capire perché ed in che modo nascano e crescano i terroristi. Non penso che siano tutti una banda di pazzi scalmanati che si divertono a fare quello che fanno. In questo senso, vorrei iniziare a sentire qualche “occidentale” parlare di responsabilità da parte nostra (in senso lato). Ripeto, nessuna giustificazione per gli atti che compiono, però non si può affermare sempre che noi siamo i buoni e che loro sono i cattivi. Inviterei il Presidente Bush ed i suoi amici ad interrogarsi sul perché di certi fatti che solo in parte hanno a che fare con questioni legate al fondamentalismo islamico. Assumiamoci qualche responsabilità pure noi, compreso Israele che non può certo essere definito un paese di agnellini mansueti e pacifici. L’errore è pensare, come ho detto, di essere sempre dalla parte dei buoni e di crederci portatori di libertà e democrazia, proprio come è stato fatto in Iraq che si è trasformata in una polveriera senza fine. E’ inutile continuare a condannare il terrorismo (più che giusto) senza però condannare i nostri errori, gli errori dei “buoni”. La conseguenza di tutto ciò è alimentare lo scontro di civiltà, altro che il diffondersi della tanto sbandierata democrazia. Detto ciò, speriamo che la guerra finisca presto e speriamo che Israele, nel caso specifico, inizi a riconoscere i propri errori utilizzando strumenti più consoni ad un Paese democratico (in teoria), partendo dalla risoluzione della questione palestinese. Legittima difesa? Ok, ma nulla nasce dal nulla, l’offesa nasce da una situazione già compromessa a livello politico e culturale…

martedì, luglio 18, 2006

Non sono tutti uguali.

Sul blog di Beppe Grillo ho avuto il piacere di leggere l’elenco aggiornato dei parlamentari condannati in via definitiva (25) redatto da Marco Travaglio. Nel nostro Parlamento, attualmente, abbiamo ben 25 persone condannate in maniera definitiva, ecco l’elenco:





1. Berruti Massimo Maria (FI): favoreggiamento.
2. Biondi Alfredo (FI): evasione fiscale (reato poi depenalizzato).
3. Bonsignore Vito (Udc): corruzione.
4. Borghezio Mario (Lega Nord): incendio aggravato.
5. Bossi Umberto (Lega Nord): finanziamento illecito e istigazione a delinquere.
6. Cantoni Giampiero (FI): corruzione e bancarotta.
7. Carra Enzo (Margherita): falsa testimonianza.
8. Cirino Pomicino Paolo (Dc): corruzione e finanziamento illecito.
9. De Angelis Marcello (An): banda armata e associazione sovversiva.
10. D’Elia Sergio (Rosa nel pugno): banda armata e concorso in omicidio.
11. Dell’Utri Marcello (FI): false fatture, falso in bilancio e frode fiscale.
12. Del Pennino Antonio (FI): finanziamento illecito.
13. De Michelis Gianni (Psi): corruzione e finanziamento illecito.
14. Farina Daniele (Prc): fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini dell’autorità.
15. Jannuzzi Lino (FI): diffamazione aggravata.
16. La Malfa Giorgio (FI): finanziamento illecito.
17. Maroni Roberto (Lega Nord): resistenza a pubblico ufficiale.
18. Mauro Giovanni (FI): diffamazione aggravata.
19. Nania Domenico (An): lesioni volontarie personali.
20. Patriciello Aldo (Udc): finanziamento illecito.
21. Previti Cesare (FI): corruzione giudiziaria.
22. Sterpa Egidio (FI): finanziamento illecito.
23. Tomassini Antonio (FI): falso in atto pubblico.
24. Visco Vincenzo (Ds): abuso edilizio.
25. Vito Alfredo (FI): corruzione”.

Secondo l’elenco, il conto è presto fatto: 21 del centrodestra contro 4 del centrosinistra. E’ palese la sproporzione fra le due coalizioni, non mi si venga a dire che alla fine sono tutti uguali.

Se consideriamo l’elenco comprensivo anche di indagati, imputati, condannati in via non definitiva, graziati dalla prescrizione, l’elenco totale dei parlamentari coinvolti raggiunge 82 unità. Anche considerando questo dato più globale, si può notare una forte differenza fra centrodestra (65, con Forza Italia a quota 29) e centrosinistra (17). Alcune considerazioni:

1) Non si può dire che nel centrosinistra siano tutti puliti e nel centrodestra tutti ladroni.

2) Non si può dire, però, che centrosinistra e centrodestra siano uguali (la solita frase è: “tanto alla fine rubano tutti”) . Ci sono delle forti differenze, no al qualunquismo da bar.

3) Forza Italia è il partito dei disonesti e degli arroganti, lo dimostrano i fatti: 29 parlamentari su 82 appartengono al partito di Berlusconi.

4) 82 parlamentari “sospetti” (alcuni già condannati) sono troppi. Anche 1 sarebbe troppo in realtà, laddove si decidono le sorti del nostro Paese e laddove si dovrebbe dare un esempio di moralità. Vergogna.

L'articolo completo lo trovate qui

lunedì, luglio 17, 2006

Il Craxi del calcio.

Leggendo La Repubblica online vedo: “Il mostro non sono io. Ora accuso”. Queste le parole di Moggi in riferimento allo scandalo in cui è stato coinvolto personalmente. Luciano afferma che dalla casa polverosa sono stati spazzati soltanto due granelli di polvere (lui e Girando) ma che, in sostanza, la casa rimane sporca. Si riferisce soprattutto ad alcune manovre poco pulite da parte dell’Inter, affermando la sua volontà di accusare e confessare tante cose ancora non venute alla luce. Prima riflessione: se parla di granelli di sabbia rimossi, vuol dire che anche lui faceva parte dello sporco…Secondo, se ha dei nomi e delle prove li faccia in fretta perché è inutile parlare a vanvera senza avere delle prove in mano. Tutti saremmo sollevati se il “pentito” Moggi avesse il coraggio di parlare di tutta la polvere ancora rimasta in casa. Visto che ci siamo, assumiamo più personale ma almeno puliamo la casa una volta per tutte. In riferimento al titolo del post, mi sembra che Moggi ed i suoi difensori facciano un po’ la stessa cosa che era accaduta con Craxi e i suoi difensori. L’idea è quella di giustificarsi e di minimizzare l’accaduto sostenendo di essere inseriti in un contesto di malaffare immanente, molto più grande di loro. Tradotto, è come se beccassero un ladro mentre ruba e lui si giustificasse dicendo “ho rubato 10 euro, ma in giro c’è tanta gente che ruba anche 100-1000 euro!”. Significa che se tutti rubano anche lui è legittimato a farlo? Non proprio, una persona ruba, fa affari leciti, truffe, etc…ma deve pagare. Forse ha ragione Moggi dicendo che lui non è e non deve essere il capro espiatorio di Calciopoli e gli credo quando afferma che ci sono ancora tante cose da scoprire. Pertanto, lo inviterei a svuotare il sacco e a contribuire alla vera pulizia del calcio, ma che non venga a dire che ciò che ha fatto rimane nei limiti della lealtà sportiva…Ognuno si assuma le sue responsabilità e paghi per quello che ha fatto.

sabato, luglio 15, 2006

La CAF ha deciso: Milan in A; Juve, Lazio e Fiorentina in B.

La sentenza è finalmente arrivata, questi i verdetti: il Milan resta in A con 15 punti di penalizzazione, Lazio in B con -7 punti, Fiorentina B con - 12, Juve in B con - 30. Inoltre, la sentenza ha anche stabilito la revoca degli ultimi due scudetti dei bianconeri e le condanne per i vari dirigenti, arbitri e guardalinee. Per dovere di precisione, va detto che la sentenza è di primo grado e, pertanto, non ancora definitiva a meno che le squadre non decidano di fare ricorso. Era dai primi giorni di Maggio che il calcio aveva iniziato a tremare in seguito alla diffusione delle famose intercettazioni telefoniche il cui protagonista indiscusso era stato Moggi. E’ indubbio che ci sia stato qualcosa di poco pulito nel mondo del calcio e che si debba ripartire da un anno zero. Speriamo che questo sia veramente l’anno zero e che non finisca tutto nel dimenticatoio, come sempre accade in Italia, nel giro di una stagione. La speranza che deriva da questa sentenza è quella di poter assistere, d’ora in poi, ad un campionato leale, corretto e disputato in maniera imparziale e che, d‘ora in poi, sia difficile per i nuovi Moggi controllare le partite.Mi fa sorridere sentire commenti del tipo: “vanno puniti i responsabili, non i giocatori e i tifosi (la squadra…)”. Prima di tutto non sono convinto del fatto che i giocatori siano degli angioletti immacolati e che non sappiano, anche in minima parte, qualcosa. Non dico tutti, ma qualcuno sapeva e sa…E poi, visto che i dirigenti rappresentano le squadre, è giusto che anche le squadre vengano punite. Sarebbe troppo facile liquidare il tutto punendo soltanto i diretti responsabili. Spiego perché: poniamo il fatto che, nella Juve, l’intera responsabilità sia soltanto di Moggi e tutti gli altri non sappiano nulla. In questo caso, l’opera di Moggi, però, influisce sulle prestazioni della Juventus come squadra e, quindi, influisce sull’intero campionato penalizzando le altre squadre. Voi direte che la Juve è forte di per sé e che non ha bisogno degli aiuti. Questo è un altro discorso perché non è che Moggi facesse le telefonate soltanto perché era sicuro della forza della Juve. I bianconeri avrebbero potuto vincere il campionato di un punto o due e la seconda squadra sarebbe stata penalizzata (supponendo la lealtà di quest’ultima…). Se non si punisce la squadra, si rischia di premiare chi ha fatto il furbo e di penalizzare chi ha giocato lealmente. L’unico modo per ridare giustizia al Campionato è penalizzare le squadre che, consapevolmente o no, hanno usufruito di un trattamento di favore. I tifosi delle squadre interessate la penseranno in maniera diversa, ma essere tifosi ed essere obiettivi sono due cose diverse…Purtroppo Berlusconi, da quando è sceso in politica, ha iniziato a far passare l’idea della persecuzione giudiziaria. Che si tratti di avviso di garanzia, di indagini o di sentenze, tutto viene visto come persecuzione giudiziaria. In questo modo, l’idea del complotto si è allargata a tutti coloro che hanno a che fare con la giustizia, e risulta sempre più difficile capire chi ha sbagliato e con quale gravità Tutto viene negato, criticato, messo in dubbio. In questo caos totale chi ci guadagna? Il solito popolo dei furbi!

martedì, luglio 11, 2006

Campioni del mondo

Ce l’abbiamo fatta. Il 9 luglio l’Italia è diventata campione del mondo vendicando le due sconfitte precedenti con la Francia (1998 e 2000). Ai rigori si è consumato l’atto finale di questo mondiale tedesco che è stato chiuso definitivamente da un rigore di Grosso. Se pensiamo soltanto a un mese fa, erano poche le persone che avrebbero scommesso sul successo degli azzurri, il cui ritiro premondiale era stato scosso dalle notizie di Calciopoli. Gli azzurri sono stati più forti di tutto, soprattutto delle polemiche sul calcio scandalo e alla fine, pur non giocando benissimo, con la Francia hanno portato a casa un successo, il quarto, che mancava da 24 anni. Scene di festa e caroselli ovunque, dalle Alpi alla Sicilia, e qualche episodio di vandalismo. Finalmente l’Italia si è unita in un urlo di gioia, però, è curioso come questo sia avvenuto per una partita di calcio. In realtà, sappiamo tutti i problemi dell’Italia: le divisioni Nord-Sud, le divisioni Roma-Milano, le divisioni Roma-Milano-Napoli, le divisioni regionali fra le città, le divisioni fra due comuni vicini. Il potere del calcio è stato quello di unificare e sanare, anche se in modo effimero, tutte le divisioni esistenti. Tuttavia, vorrei portare alla luce due semplici episodi che potrebbero far ricredere tutti sulla presunta unità del Paese. In occasione di Italia-Germania, prima della partita, Mazzocchi dal suo studio aveva lanciato l’idea di far cantare le due piazze di Roma e Milano insieme. Risultato? Milano gridava (più o meno): “La capitale siamo noi, Milano capitale”. Non faccio commenti…Secondo episodio: durante i caroselli di domenica sera ho sentito nella mia città cori, anche pesanti, contro una città della stessa regione. Non faccio commenti…E’ ovvio che il calcio unisce gli italiani ma, a parer mio, soltanto apparentemente. La vera unità deve essere trovata nei 364 giorni dell’anno restanti partendo da un cambiamento di mentalità. Sono sicuro che i tanti tifosi italiani saranno nuovamente protagonisti di episodi spiacevoli nel prossimo campionato ma spero di essere smentito dai fatti. Prendiamo tutti esempio dal Mondiale e dalla vittoria per mettere le basi di una pacifica convivenza degli italiani di diverse città negli stadi e nella vita comune, altrimenti le scene di festa di domenica non avranno alcun senso. Non possiamo aspettare altri 24 anni per vedere questo Paese unito…

mercoledì, luglio 05, 2006

Pizza-Wurstel 2-0: un Grosso risultato.

E’ ufficiale, andremo a Berlino dove il 9 luglio ci giocheremo il titolo Mondiale con la vincente di Francia-Portogallo. Dopo le polemiche pre-mondiale, le preoccupazioni sulle eventuali prestazioni degli Azzurri, le notizie dello scandalo del calcio, gli sfottò dei tedeschi negli ultimi giorni, il campo ha stabilito che noi siamo una delle due squadre più forti del mondo. Ieri sera a Dortmund è stata una battaglia leale e sportiva fra due grandi nazioni con una forte tradizione calcistica. Alla fine, dopo quasi 120 minuti e pochi secondi prima della lotteria dei rigori, Fabio Grosso, già determinante nell’azione del rigore contro l’Australia, ha inventato un tiro di straordinaria precisione che ha fatto andare di traverso i fiumi di birra ed i chili di wurstel ingurgitati dai tedeschi prima e durante la partita. Il gol di Del Piero, poi, ha messo fine a qualsiasi tipo di possibile critica da parte dei tedeschi in caso di vittoria per 1-0. Ha vinto la squadra più solida, più forte in difesa, più agguerrita a centrocampo, più tecnica. L’Italia ha portato a casa un risultato che è già diventato storico perché Italia-Germania non è soltanto una sfida calcistica o culinaria (pizza-wurstel) ma è una sfida che ha dei forti connotati politici, emozionali, storici. Non dimentichiamoci dei numerosi emigrati italiani in Germania, degli strascichi di memoria della Seconda guerra Mondiale, dell’amore dei tedeschi per le nostre città e dell’amore dei nostri ragazzi per le loro ragazze…Insomma, Italia-Germania è sempre più di una sfida calcistica ma l’importante è che rimanga sempre tutto nei limiti della lealtà e correttezza sportiva. Nonostante gli insulti ricevuti dai tedeschi nei giorni prima della partita, devo fare un grande applauso ai tifosi della Germania e al popolo tedesco che si è dimostrato tollerante con i nostri connazionali nelle piazze e nello stadio durante la partita. Mi chiedo se possa accadere una cosa simile anche in Italia, cioè, se a Roma o Milano sia possibile vedere, durante un’ipotetica semifinale It-Ger i tifosi tedeschi insieme ai tifosi italiani. Dubito fortemente, secondo me sarebbero segregati in uno spazio apposito (la cosiddetta gabbia). Su questo piano abbiamo molto da imparare dai tedeschi che, a loro volta hanno da imparare dagli italiani come si gioca a calcio…

martedì, luglio 04, 2006

Liberalizzazioni: è scontro.

Da qualche giorno non si parla di altro che dell’effetto che le liberalizzazioni proposte dal Ministro per lo Sviluppo Bersani avranno sui consumatori e sulle categorie interessate, fra le quali i farmacisti, gli avvocati, i tassisti. La categoria che ha accolto i decreti meno favorevolmente è stata, finora, quella dei tassisti, che hanno già provveduto a bloccare il traffico di alcune grandi città per protestare contro i decreti. Dallo scontro in atto, sembra che tutti abbiano ragione, come al solito, ma resta il fatto che i prezzi dei taxi italiani sono piuttosto elevati e, per molte persone, rimangono un lusso. Personalmente mi è capitato di prendere il taxi da Fiumicino al centro di Roma e di spendere fra i 40 e i 50 €. Praticamente, se una persona prende un volo low cost per una città europea e si calcola il prezzo del taxi per andare in aeroporto e tornare a casa risulta che si spende di più prendendo il taxi che non andando a Londra o Berlino. I tassisti, dalla loro parte, difendono i loro interessi corporativi, come sicuramente faranno anche gli altri ordini professionali interessati dai decreti. In una situazione del genere, è curioso assistere allo scontro fra centrosinistra e centrodestra per un semplice motivo. La Casa della Libertà, in particolar modo Forza Italia, si è sempre distinta per il suo slancio liberale, libertario e per un mercato aperto senza ingerenze da parte dello Stato. Questo almeno in teoria, perché pare che la CDL non sia favorevole ai decreti sulle liberalizzazioni. Non faccio fatica, però, a capirne il motivo poiché le categorie interessate sono anche quelle più vicine, come elettorato e composizione parlamentare, al centrodestra. Allora, mi chiedo, di quale liberalismo si parla? Forse l’unica libertà professata dalla CDL è quella di non pagare le tasse e di fare in modo che lo Stato non interferisca nel controllo di esse. Si sa, le riforme, le leggi, i decreti, i provvedimenti, sono sempre scomodi per qualcuno. Il bene supremo è quello dello Stato, inteso come l’insieme di tutti i cittadini. In questo caso, sebbene alcune categorie siano scontente, è necessario pensare ai cittadini/consumatori che, dall’indebolimento degli interessi corporativi di alcuni ordini professionali, avranno dei probabili benefici in termini economici. Penso che i risparmi, come ha detto Prodi, riguardino anche le stesse categorie interessate che, a parer loro, avranno delle perdite ma, dall’altra parte, avranno dei benefici in quanto consumatori. Vorrei concludere con un ragionamento semplice sui taxi, che spero alcuni tassisti abbiano il piacere di leggere: il decreto prevederà più macchine con la stessa licenza, il che si tradurrà in un maggior numero di vetture circolanti. Conseguentemente, è questo l’obiettivo, le tariffe si abbasseranno e i tassisti, secondo loro guadagneranno meno. Sbagliato, le tariffe diminuiscono ma, contemporaneamente, si aprirà un nuovo mercato rappresentato da tutti quei cittadini che, per motivi economici, non si possono permettere il taxi. Allargandosi la fascia di consumatori, è ovvio che il lavoro sarà incrementato e che gli introiti per i tassisti aumenteranno o , nella peggiore delle ipotesi, rimarranno stabili. Viva le liberalizzazioni nel momento in cui hanno come scopo ultimo quello di salvaguardare il portafoglio dei cittadini. Avanti così.

Per ulteriori informazioni sul merito dei decreti consultare il link

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