lunedì, luglio 17, 2006

Il Craxi del calcio.

Leggendo La Repubblica online vedo: “Il mostro non sono io. Ora accuso”. Queste le parole di Moggi in riferimento allo scandalo in cui è stato coinvolto personalmente. Luciano afferma che dalla casa polverosa sono stati spazzati soltanto due granelli di polvere (lui e Girando) ma che, in sostanza, la casa rimane sporca. Si riferisce soprattutto ad alcune manovre poco pulite da parte dell’Inter, affermando la sua volontà di accusare e confessare tante cose ancora non venute alla luce. Prima riflessione: se parla di granelli di sabbia rimossi, vuol dire che anche lui faceva parte dello sporco…Secondo, se ha dei nomi e delle prove li faccia in fretta perché è inutile parlare a vanvera senza avere delle prove in mano. Tutti saremmo sollevati se il “pentito” Moggi avesse il coraggio di parlare di tutta la polvere ancora rimasta in casa. Visto che ci siamo, assumiamo più personale ma almeno puliamo la casa una volta per tutte. In riferimento al titolo del post, mi sembra che Moggi ed i suoi difensori facciano un po’ la stessa cosa che era accaduta con Craxi e i suoi difensori. L’idea è quella di giustificarsi e di minimizzare l’accaduto sostenendo di essere inseriti in un contesto di malaffare immanente, molto più grande di loro. Tradotto, è come se beccassero un ladro mentre ruba e lui si giustificasse dicendo “ho rubato 10 euro, ma in giro c’è tanta gente che ruba anche 100-1000 euro!”. Significa che se tutti rubano anche lui è legittimato a farlo? Non proprio, una persona ruba, fa affari leciti, truffe, etc…ma deve pagare. Forse ha ragione Moggi dicendo che lui non è e non deve essere il capro espiatorio di Calciopoli e gli credo quando afferma che ci sono ancora tante cose da scoprire. Pertanto, lo inviterei a svuotare il sacco e a contribuire alla vera pulizia del calcio, ma che non venga a dire che ciò che ha fatto rimane nei limiti della lealtà sportiva…Ognuno si assuma le sue responsabilità e paghi per quello che ha fatto.

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