sabato, dicembre 08, 2007

Torino e Vibo: due facce della stessa medaglia

Ancora una volta, le morti sul lavoro sono al centro dell'attenzione dei Media.
Per il momento, sono 4 le vittime dell'incendio scoppiato nell'acciaieria della Thyssenkrup, multinazionale tedesca, nell'impianto di Torino.
Una fabbrica, quella di Torino, in via di dismissione e che recentemente aveva diminuito il personale in vista di una prossima chiusura. Purtroppo, però, le multinazionali pensano soltanto al profitto, a come "tagliare" i rami secchi delle fabbriche non più redditizie, e lo fanno con una rapidità impressionante. I grandi manager fanno discorsi sul riposizionanemento, sulle nuove opportunità, sul mercato globale, sulle sfide del mercato etc...
Ciò che viene sempre tralasciata è la sicurezza dei lavoratori, con conseguenze disastrose per chi ne viene coinvolto. Ora, come al solito, partiranno le indagini, le attribuzioni di responsabilità, le accuse e le polemiche. Ma, come al solito, il tutto si risolverà in un nulla di fatto e svanirà come il fumo prodotto dall'incendio dei giorni scorsi. Il fatto che si tratti di un'azienda tedesca potrebbe anche far pensare ad una giustizia più certa, ma il fatto è che l'incendio è avvenuto in Italia, quindi bisognerà vedere chi saranno coloro che dovranno fare chiarezza sulla tragedia.

Perchè nel titolo ho scritto "Torino e Vibo"?

Perchè l'altro giorno è morta una giovane ragazza di 16 anni all'ospedale di Vibo Valentia, dove appena un anno fa un'altra ragazza era morta per una banale appendicite. Gli ispettori del ministero hanno parlato di "ospedale disorganizzato" e di personale poco qualificato e preparato.

Tante grazie, e non si poteva scoprire prima? Tanto per intenderci, dopo la morte della ragazza ricoverata per appendicite. Ma non ci dobbiamo preoccupare, anche in questo caso il copione all'italiana era già stato scritto e viene recitato alla perfezione. Il reparto che viene chiuso, le polemiche, le accuse, l'indignazione...La cosa di cui sono certo, putrtoppo, è che alla fine rimarrà tutto come al solito: immutabile, intonso, impunito.

Da una parte, dunque, il privato, che persegue il profitto ad ogni costo a discapito della sicurezza dei lavoratori; dall'altra, il settore pubblico fatto di sprechi, raccomandazioni (e non credo che l'ospedale di vibo sia un esempio di meritocrazia), menefreghismo ed incuratezza, a discapito del povero malcapitato che si fa curare.

Dunque, due facce della stessa medaglia: alla fine tutto finisce sempre in un fuoco di paglia...

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