venerdì, luglio 21, 2006

La guerra e le nostre responsabilità.

E’ sotto l’occhio di tutti quello che sta accadendo da alcuni giorni fra Israele e Libano. Una guerra, l’ennesima guerra che è scoppiata in una delle zone più calde (anche dal punto di vista climatico…) del pianeta. E’ inutile che mi metta a parlare del pacifismo e dello stop alla guerra, cose che si augurano quasi tutti. Eppure poche persone si interrogano sul perché di questi scontri fornendo più che altro la causa ultima come può essere il lancio di un missile, il rapimento o l’uccisione di alcune persone etc. Ciò significa attribuire la causa della guerra ad un singolo fatto specifico senza capirne le vere ragioni e cioè: perché è stato lanciato il missile? Perché sono state uccise o rapite delle persone? Purtroppo la risposta da parte nostra, come occidentali, è sempre la stessa: perché? Perché sono terroristi, punto e basta. E’ vero, sono terroristi, sono ben organizzati ma non credo che tutto dipenda da ciò. Non è mia intenzione giustificare i terroristi ma è mia intenzione capire perché ed in che modo nascano e crescano i terroristi. Non penso che siano tutti una banda di pazzi scalmanati che si divertono a fare quello che fanno. In questo senso, vorrei iniziare a sentire qualche “occidentale” parlare di responsabilità da parte nostra (in senso lato). Ripeto, nessuna giustificazione per gli atti che compiono, però non si può affermare sempre che noi siamo i buoni e che loro sono i cattivi. Inviterei il Presidente Bush ed i suoi amici ad interrogarsi sul perché di certi fatti che solo in parte hanno a che fare con questioni legate al fondamentalismo islamico. Assumiamoci qualche responsabilità pure noi, compreso Israele che non può certo essere definito un paese di agnellini mansueti e pacifici. L’errore è pensare, come ho detto, di essere sempre dalla parte dei buoni e di crederci portatori di libertà e democrazia, proprio come è stato fatto in Iraq che si è trasformata in una polveriera senza fine. E’ inutile continuare a condannare il terrorismo (più che giusto) senza però condannare i nostri errori, gli errori dei “buoni”. La conseguenza di tutto ciò è alimentare lo scontro di civiltà, altro che il diffondersi della tanto sbandierata democrazia. Detto ciò, speriamo che la guerra finisca presto e speriamo che Israele, nel caso specifico, inizi a riconoscere i propri errori utilizzando strumenti più consoni ad un Paese democratico (in teoria), partendo dalla risoluzione della questione palestinese. Legittima difesa? Ok, ma nulla nasce dal nulla, l’offesa nasce da una situazione già compromessa a livello politico e culturale…

2 Comments:

At luglio 22, 2006 3:41 PM, Anonymous Anonimo said...

Bush&Co hanno ben pensato ai loro interessi...sanno quello che stanno facendo...e lo dimostra la tremenda e diffusa censura...il lavoro fatto nel campo dei media per insabbiare prove e secondi fini.
Un popolo dovrebbe poter crescere e disfarsi da solo...senza l'intervento di altre organizzazioni nate per un interesse scorretto.
E' giusto porre fine alle guerre e fare di tutto affinchè avvenga nel minor tempo possibile...ma diventa un controsenso se gli stessi che combattono per la democrazia son i principali fornitori di armi...e cmq dal concetto di democrazia nn vengono minimamente sfiorati...
il petrolio, l'acqua..le fonti di energia in generale iniziano a mancare al mondo d'occidente...
cosa genera tutto questo?...a mio parere l'aver vissuto sino ad oggi in un finto benessere...

 
At luglio 25, 2006 9:16 AM, Blogger Johnny said...

Secondo me la causa principale dello scontro è la nascita o meglio l'imposizione dello stato di Israele.
Agli USA serviva uno stato cuscinetto nel Medio Oriente per il controllo del petrolio e agli ebrei serviva un risarcimento per la seconda guerra mondiale, ecco nato lo stato di Israele. Essendo protetti dagli USA è sempre stato super armato e ha sempre fatto quello che voleva, imponendosi sugli stati vicini e violando le disposizioni ONU.
Per quanto riguarda il Libano i media non hanno detto che i soldati israeliani sono stati rapiti in seguito all'uccisione di alcuni civili libanesi.
Con questo non voglio dire che i stati confinanti siano nel giusto, hanno sparso sangue innocente anche loro.

 

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