Ad una settimana di distanza...
Ad una settimana di distanza dal tragico evento che ha scosso l'informazione italiana, è giusto fare qualche considerazione su quanto emerso nei giorni scorsi a proposito della morte di Gabriele Sandri.
Sassi o non sassi? Questo è il dilemma. Secondo l'accusa nelle tasche di gabriele sarebbero stati trovati dei sassi che dovevano servire per "offendere", in parole semplici per essere lanciati contro qualcuno o qualcosa. Invece, secondo l'avvocato di Sandri, i presunti sassi non sarebbero altro che minuscole pietroline.
Una cosa però la sappiamo sicuramente: è stata accertata la dinamica degli eventi, in base alla quale, la mattina dell' 11 novembre, una decina di tifosi laziali, fra cui Sandri, avrebbero aggredito alcuni tifosi juventini all'autogrill senza nessun motivo se non quello dovuto alla mancanza di materia cerebrale. L'aggressione è finita soltanto quando i malcapitati tifosi sono riusciti a salire in macchina e a scappare. Il resto è noto a tutti quanti.
Ora, abbiamo visto manifestazioni di solidarietà per Gabriele, sulla cui assurda morte c'è poco da dire, ma non ho visto nessun tipo di condanna per l'aggressione dei tifosi laziali. Dove sono le migliaia di persone che hanno sfilato in corteo e partecipato ai funerali? Da chi ci dovremmo aspettare una reazione per quanto accaduto all'autogrill (parlo dell'aggressione...)? Forse dai tifosi atalantini?
E' sconcertante che si sollevi un polverone a senso unico. Nessuna condanna per la barbara inciviltà dei tifosi laziali, nulla. Neanche in un momento così tragico gli amici di Sandri hanno osato autocondannarsi.
Come sarebbe bello vedere i capi ultras manifestare non contro le forze di polizia, ma in nome di un reciproco e sano rispetto per le tifoserie avversarie prendendo le distanze da qualsiasi forma di violenza. E' forse troppo pretendere tutto questo?
Evidentemente, o si grida contro le forze di polizia, oppure si fa il contrario. Le due cose sono incompatibili per migliaia di imbecilli che si sgolano ogni domenica.
Sassi o non sassi? Questo è il dilemma. Secondo l'accusa nelle tasche di gabriele sarebbero stati trovati dei sassi che dovevano servire per "offendere", in parole semplici per essere lanciati contro qualcuno o qualcosa. Invece, secondo l'avvocato di Sandri, i presunti sassi non sarebbero altro che minuscole pietroline.
Una cosa però la sappiamo sicuramente: è stata accertata la dinamica degli eventi, in base alla quale, la mattina dell' 11 novembre, una decina di tifosi laziali, fra cui Sandri, avrebbero aggredito alcuni tifosi juventini all'autogrill senza nessun motivo se non quello dovuto alla mancanza di materia cerebrale. L'aggressione è finita soltanto quando i malcapitati tifosi sono riusciti a salire in macchina e a scappare. Il resto è noto a tutti quanti.
Ora, abbiamo visto manifestazioni di solidarietà per Gabriele, sulla cui assurda morte c'è poco da dire, ma non ho visto nessun tipo di condanna per l'aggressione dei tifosi laziali. Dove sono le migliaia di persone che hanno sfilato in corteo e partecipato ai funerali? Da chi ci dovremmo aspettare una reazione per quanto accaduto all'autogrill (parlo dell'aggressione...)? Forse dai tifosi atalantini?
E' sconcertante che si sollevi un polverone a senso unico. Nessuna condanna per la barbara inciviltà dei tifosi laziali, nulla. Neanche in un momento così tragico gli amici di Sandri hanno osato autocondannarsi.
Come sarebbe bello vedere i capi ultras manifestare non contro le forze di polizia, ma in nome di un reciproco e sano rispetto per le tifoserie avversarie prendendo le distanze da qualsiasi forma di violenza. E' forse troppo pretendere tutto questo?
Evidentemente, o si grida contro le forze di polizia, oppure si fa il contrario. Le due cose sono incompatibili per migliaia di imbecilli che si sgolano ogni domenica.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home