domenica, novembre 11, 2007

Storie di ordinaria barbarie...

Eccoci qui ancora una volta a commentare una domenica "calcistica" travagliata. Un tifoso laziale, Gabriele Sandri, è stato ammazzato accidentalmente dalla polizia ad un casello vicino ad Arezzo mentre si recava a seguire la partita Inter-Lazio di campionato.
Pare che poco prima, il gruppetto dei suoi amici ed un altro gruppo di tifosi juventini fossero venuti alle mani scatenando una rissa. A questo punto la polizia avrebbe sparato in aria ed un proiettile avrebbe raggiunto Sandro in maniera del tutto accidentale.
Questo è ciò che emerge dalle prime ricostruzioni.
La morte del ragazzo ha provocato una reazione violentissima da parte di alcuni tifosi, laziali e non. Inter-Lazio è stata sospesa, Atalanta-Milan pure, dopo una minaccia da parte dei tifosi bergamaschi che hanno sfondato le vetrate di protezione. Roma-Cagliari è stata rinviata per motivi di ordine pubblico che, purtroppo, si stanno verificando nei pressi dello stadio olimpico.
Sappiamo quanto sia delicato il rapporto fra ultras e forze dell'ordine, soporattutto dopo l'omicidio di Filippo Raciti.
Ora, mi chiedo, è giustificabile una così assurda reazione da parte dei "tifosi"?
Risposta scontata: NO. Per carità, rispetto per il ragazzo morto a causa di un errore, ma anche rispetto per la polizia che spesso diviene il bersaglio preferito dalle tifoserie.
Una cosa è certa: chi fa violenza è nel torto, come lo sono quegli imbecilli che stanno mettendo sottosopra Roma da qualche ora. E' forse questo il modo per chiedere giustizia? Non è forse un banale pretesto per scatenare una così inaudita violenza che, forse, anche il ragazzo ucciso avrebbe condannato duramente?

Da una parte il ragazzo morto, dall'altra, però, l'antefatto: una rissa fra tifosi avversari che nessuno condanna. Non si sa se Gabriele abbia preso parte o meno alla lite, ma questa c'è stata. E' dalla rissa che dobbiamo partire, non dall'omicidio, per quanto ingiustificabile. Perchè ci sono tanti imbecilli in giro che si picchiano nei caselli o allo stadio in nome di una fede calcistica? Perchè? se non rispondiamo a questa domanda, tutte le trasmissioni e le parole verranno ben presto cancellate. E cosa centra il calcio nel momento in cui scoppia una rissa in un caselllo autostradale? E' forse giusto sospendere le partite, eccezion fatta per quella della Lazio? No, non sarebbe giusto in un Paese normale, ma è prudente in un Paese come il nostro in cui sono prevedibili le reazioni degli imbecilli.

Concludo con una provocazione: cosa succederebbe se, dopo che gli ultras laziali hanno bruciato cassonetti, lanciato sassi contro i vetri, bloccato il traffico, scatenato scontri, uno di loro venisse ucciso dai poliziotti durante gli socntri in corso a Roma? Tutti a gridare contro le forze dell'ordine, certo, almeno tutti quegli imbecilli che continuano a picchiarsi per tutta l'Italia. Nessuna di queste teste, spesso rasate e vuote al loro interno, avrebbe il coraggio di fare un mea culpa.

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