mercoledì, agosto 02, 2006

Prime scarcerazioni, primi problemi.

Ho letto un simpatico (si fa per dire) articolo sulla Repubblica Online nel quale si parla delle prime scarcerazioni frutto dell’indulto. Sono già numerosi i casi di persone scarcerate e tornate dietro le sbarre dopo qualche ora. A Genova, un uomo è tornato dopo 5 ore in carcere per tentata rapina; a Udine un uomo appena uscito dal carcere ha picchiato la moglie; in Sardegna due ragazzi per festeggiare l’improvvisa libertà hanno alzato il gomito e sono tornati dietro le sbarre dopo qualche ora (da sbronzi) per resistenza a pubblico ufficiale. Voi direte che è normale e che queste cose sono sempre accadute anche senza l’indulto. Il problema è che, in questo caso, la responsabilità dello Stato è duplice:

1) Ha fatto tornare in libertà pericolosi individui prima che questi potessero scontare la loro pena, forzando le tappe senza alcun motivo.

2) Non è riuscito nel compito della rieducazione, anche se questo è un problema atavico delle carceri italiane.

Perché il primo provvedimento sulle carceri non è stato quello di garantire a tutti la possibilità di scontare una pena essendo rieducati? Sinceramente continuo a non capire il falso problema del sovraffollamento delle carceri. In Italia abbiamo migliaia di edifici costruiti con il denaro pubblico e mai completati o utilizzati. Non c’è bisogno di costruire penitenziari partendo dal nulla, basterebbe sfruttare e adeguare gli edifici già esistenti.
Inoltre, urge subito qualche provvedimento per snellire i processi e abbreviare i tempi biblici. Pensate che presa per il culo possa essere l'indulto per un cittadino truffato o rapinato che ha aspettato lunghi anni prima di avere giustizia ed il giorno dopo si ritrova il suo rapinatore/truffatore di nuovo in libertà. Come si dice, oltre al danno anche la beffa…

Questo l'articolo di Repubblica

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