martedì, giugno 27, 2006

Vince il “No”, addio Berlusconi.

Alla fine ha prevalso il partito del “No” con il 61,3% dei voti contro il 38,7% dei “Si”. L’affluenza alle urne è stata decisamente buona, poco più del 53%, considerando che si trattava di un referendum. Con quest’ultima votazione si è concluso un periodo infinito di scontri fra i due schieramenti, alimentato da tre appuntamenti elettorali e dall’elezione del Presidente della Repubblica. Alla fine, come ho detto, ha vinto il No, il No alla prepotenza del centrodestra, il No ad un pasticcio, il Si ad una riflessione comune sulle riforme, il No a Berlusconi, il Si a Prodi. Mi soffermerei proprio su questo aspetto, già peraltro analizzato in alcuni post precedenti. Non vorrei dimenticare che, solo pochi giorni fa, Berlusconi definiva indegni gli italiani che non avrebbero votato “Si”, politicizzando il referendum e facendolo quasi sembrare un voto di fiducia/sfiducia al nuovo Governo. Berlusconi non è riuscito nel suo intento e, per la terza volta, ha incassato una sconfitta che, almeno in questa occasione, appare piuttosto palese ed inconfutabile. Gli italiani hanno votato No a Berlusconi, facendo proprio l’appello dell’ex Premier. Grazie italiani, Berlusconi si appresta a dire addio alla politica italiana, anche perché la campagna elettorale è finalmente terminata e la CDL si avvia verso un processo di disgregazione ineluttabile, dopo la terza sconfitta consecutiva. Berlusconi ha detto: "Qualcuno vorrà trasformare questo voto in una sconfitta da usare contro di me". Certo caro Silvio, l’hai voluto tu, ed ora ne paghi le conseguenze. Ci vorrebbe più serietà da parte tua e magari una bella riflessione prima di aprire bocca. La sconfitta è solo tua, non della Lega. Solo accettando questo fatto potrai incominciare a riflettere su tutti gli errori e le tensioni che, purtroppo, si sono affacciate nella politica dal giorno della tua discesa in campo. E’ arrivato il momento di andare in pensione, Silvio, è giunta l’ora di uscire dignitosamente di scena ammettendo i tuoi errori. Forse è un’utopia ma nella vita si può sempre cambiare. Addio Berlusconi, non ci mancherai…

1 Comments:

At giugno 27, 2006 11:16 AM, Anonymous Anonimo said...

Abbiamo rischiato una specie di dittatura.
Finalmente liberi? Speriamo.

 

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