Mediaset: pubblicità ingannevole sul referendum
Berlusconi durante la campagna elettorale si è spesso dichiarato vittima dell’informazione affermando che la sinistra controllava gran parte dell’informazione. L’ex premier ha anche affermato che, a parte il TG4, i programmi di Mediaset sono sempre stati equilibrati, talvolta perfino ostili a lui. Sul fatto che Berlusconi non abbia alcun potere su Mediaset nutro dei legittimi dubbi che, in questi giorni, sono in realtà confermati dalla pubblicità “istituzionale” di Mediaset sul prossimo Referendum.
Sebbene le caratteristiche di uno spot istituzionale dovrebbero essere quelle della massima oggettività, noto che in questa occasione le cose vanno in una direzione diversa. Infatti, anziché limitarsi ad esporre la data della consultazione, le modalità di voto, l’esistenza o meno del quorum (in questo caso non ci sarà) e altre informazioni utili ai cittadini, Mediaset entra nel merito del referendum, ma nel merito sbagliato. Nello spot si afferma che, fra le modifiche proposte alla Costituzione, la riforma prevederà anche la riduzione del numero dei Parlamentari. Il fatto è che in questo modo si tocca la sensibilità dei cittadini che guardano lo spot, facendo passare l’idea che se vincerà il “SI” il numero diminuirà, se vincerà il “NO” no.
Siamo tutti d’accordo, infatti, sulla riduzione dei costi dello Stato e quindi sulla riduzione dei Parlamentari (e dei loro stipendi…). Anche la sinistra è d’accordo, e per questo ritengo che la pubblicità di Mediaset sia ingannevole. Perché non si parla delle modifiche relative alla Sanità, Istruzione, Sicurezza? Rendiamoci conto, perciò, di come lo strumento televisivo, in un’occasione di tale importanza, si trasformi in strumento di potere da parte dell’ex maggioranza, desiderosa di far approvare la riforma-scempio della Costituzione.
Non c’è nessun organo di controllo che possa vigilare su un tema così delicato? Cittadini, votiamo NO!
Sebbene le caratteristiche di uno spot istituzionale dovrebbero essere quelle della massima oggettività, noto che in questa occasione le cose vanno in una direzione diversa. Infatti, anziché limitarsi ad esporre la data della consultazione, le modalità di voto, l’esistenza o meno del quorum (in questo caso non ci sarà) e altre informazioni utili ai cittadini, Mediaset entra nel merito del referendum, ma nel merito sbagliato. Nello spot si afferma che, fra le modifiche proposte alla Costituzione, la riforma prevederà anche la riduzione del numero dei Parlamentari. Il fatto è che in questo modo si tocca la sensibilità dei cittadini che guardano lo spot, facendo passare l’idea che se vincerà il “SI” il numero diminuirà, se vincerà il “NO” no.
Siamo tutti d’accordo, infatti, sulla riduzione dei costi dello Stato e quindi sulla riduzione dei Parlamentari (e dei loro stipendi…). Anche la sinistra è d’accordo, e per questo ritengo che la pubblicità di Mediaset sia ingannevole. Perché non si parla delle modifiche relative alla Sanità, Istruzione, Sicurezza? Rendiamoci conto, perciò, di come lo strumento televisivo, in un’occasione di tale importanza, si trasformi in strumento di potere da parte dell’ex maggioranza, desiderosa di far approvare la riforma-scempio della Costituzione.
Non c’è nessun organo di controllo che possa vigilare su un tema così delicato? Cittadini, votiamo NO!
1 Comments:
....Nello spot si afferma che, fra le modifiche proposte alla Costituzione, la riforma prevederà anche la riduzione del numero dei Parlamentari..... Non è esatto, si afferma SOLTANTO quello con la precipua volontà di indurre l'elettorato a ritenere questa variazione il cardine del referendum che, in realtà, ha un valore - in termini istituzionali - estremamente marginale ...... E' deprimente il totale disinteresse - anche da parte delle compagini politiche avverse - per la strumentalizzazione assunta dai canali d'informazione
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