Tutte le poltrone di Prodi.
Doveva essere il governo della discontinuità rispetto a quello di Berlusconi; il governo del recupero morale del Paese; il governo dei tagli alle folli spese dei Ministeri. Invece, Prodi ha stupito tutti nominando qualche giorno fa gli ultimi tre sottosegretari del suo Governo, portando il numero complessivo di ministri, viceministri e sottosegretari a 102, battendo il record stabilito in precedenza da Andreotti che nel 1991 riuscì ad assegnare ben 101 poltrone. Per fare un esempio, il primo governo Prodi, nel 1996, aveva assegnato 70 poltrone, l’ultimo di Berlusconi è arrivato a quota 97. Che dire? Delusione per un sistema gestionale delle cariche basato su una rete clientelare. Il principio è quello di accontentare il più alto numero di persone possibili e di mettere a tacere alcuni partiti all’interno della maggioranza. Si era già intravisto qualche problemino di coesione interna, risoltosi poi con la nomina di Clemente Mastella alla Giustizia. Comunque sia, la svolta morale rispetto al Governo precedente non c’è stata e, per il momento, neanche il taglio dei costi alle spese superflue. Aspettiamo con fiducia che si metta mano al programma indicato in fase pre elettorale e si incominci a dare una svolta significativa almeno nelle scelte politiche, anche quelle sulla politica estera. Soltanto in questo modo si potrà “perdonare” a Prodi questa abbuffata di sottosegretari e ministri.
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