Sbarchi clandestini? Ecco la soluzione.
Non sono un Ministro ma mi permetto ugualmente di prospettare una possibile soluzione al continuo afflusso di clandestini nel nostro Paese tramite gommoni, barchette e altri mezzi di fortuna. La questione degli sbarchi, complice anche il bel tempo e l’arrivo dell’estate, è tornata d’attualità in questi giorni quando i clandestini hanno ripreso il loro flusso migratorio verso l’Italia. Ogni tanto si sente parlare di misure preventive e di come affrontare una simile situazione. Non entro nel merito della questione riguardante la chiusura o il mantenimento dei CPT o degli accordi fatti dal nostro Governo con i Paesi interessati. Perché i clandestini vengono in Italia? Perché vedono la TV che mostra ricchezza, pensano che si stia bene, che troveranno senza difficoltà un posto di lavoro “pulito”, che potranno integrarsi perfettamente. Purtroppo per noi e per loro, sappiamo che non è così ed i clandestini si trovano costretti a pagare delle cifre enormi per venire in Italia ed essere rispediti poco dopo nel Paese d’origine.Propongo una possibile soluzione che non prevede costi esorbitanti per lo Stato. La proposta è questa: ideare e creare degli spot-documentari istituzionali che mostrino la reale situazione italiana. Si dovrebbe comunicare che ciò che si vede in TV non corrisponde alla realtà e che chiunque volesse venire in Italia con gommoni o simili mezzi sperando in un futuro migliore sprecherebbe i propri soldi. Uno spot di questo genere, dal costo molto ridotto, dovrebbe raccogliere delle testimonianze in pillole di persone che sono sbarcate in Italia e successivamente rimpatriate mostrando semplicemente che cosa accade quando un mezzo di fortuna sbarca sulle coste italiane. Lo spot, poi, dovrebbe essere trasmesso sulle maggiori TV dei Paesi interessati, eventualmente con le traduzioni necessarie. Non penso di essere un utopista, resta da vedere se i Paesi destinatari dello spot accetterebbero una cosa simile.
Sarei felice se qualche parlamentare, ministro, o qualche loro collaboratore, dopo aver letto questo articolo, proponesse nelle sedi adeguate un provvedimento del genere.
I costi per lo Stato italiano diminuirebbero: meno spese di rimpatrio, meno spese alla Difesa, meno spese assistenziali.
I costi per i clandestini si azzererebbero: niente più soldi in fumo…
Detto ciò, sarebbe poi necessario ridisegnare una politica dell’immigrazione nel nostro Paese, fondamentale per il nostro e per il loro (clandestini) futuro.
Cosa ne pensate?
7 Comments:
Grazie, e poi soprattutto non penso che sia particolarmente costosa. Considerato che lo spot dovrebbe contenere immagini reali già esistenti, tipo un servizio giornalistico e nulla più. L'unico costo sarebbe quello da pagare alle TV nazionali dei Paesi interessati che verrebbe compensato con l'abbattimento dei costi relativi all'assistenza.
Tu non hai un blog?
Non credo che degli spot riescano a convincere un poveraccio che sta morendo di fame, o perseguitato dalle guerre a fargli cambiare idea. Loro sanno benissimo che la situazione qui non è delle migliori, ma è sempre meglio che nel loro paese. Qui, bene o male trovi da mangiare, da dormire, la disperazione, la miseria ti danno la forza di affrontare di tutto, e loro sono disponibili a qualsiasi cosa, basta che riescano ad andare via dal loro paese. Credimi, non è così semplice. Se sono rimpatriati troveranno i soldi per rifarlo di nuovo, e lo rifaranno ancora e ancora. Noi non ci rendiamo conto della situazione che c'è in tanti paesi del terzo mondo. E poi c'è anche il discorso dei loro governi, che fanno finta di darsi da fare per arginare il problema, ma in realtà non fanno assolutamente nulla.
Ok, d'accordo, la situazione qui è sempre meglio dei loro Paesi, però se spendono qualche migliaio di euro (non ho mai capito perchè con quei soldi non riescono a fare una vita dignitosa nel loro Paese) per venire qua ed essere rimpatriati dopo un giorno o una settimana, il loro viaggio diventa intuile e spendono soldi che potrebbero servirgli per mangiare. Gli spot informativi scoraggerebbero una migrazione intensa. Stella, la tua osservazione potrebbe essere vera se una volta arrivati qui, i clandestini riuscissero veramente a trovare condizioni migliori. Essere rispediti a casa non penso che sia un'esperienza molto positiva.
purtroppo sono dei desperados, qualsiasi alternativa alla loro attuale situazione è un'ottima alternativa
non é una cattiva idea peró mi sento di concordare realisticamente con i commenti piú pessimisti.
per quanta fiducia si possa riporre nei comunicatori, quando uno é disperato non c'é spot che tenga
Beh che dire avete tutti detto cose giuste, bisognerebbe anche porsi delle domande sul perchè riescono ad arrivare fino in italia. Purtroppo la situazione ormai è tragica, sulle spiagge siciliane si trovano indumenti personali, scarpe, ed a volte cadaveri. Questa cosa va affrontata dal governo Italiano nella maniera seria e professionale (cosa che fino ad ora è stato un compito istituzionale dei poveri tutori dell'ordine che poi si beccano anche delle denuncie per averli "speronati"). E' un problema serio di sanità pubblica, e poi diventa inesorabilmente un problema del cittadino. Bisogna fermarli in acque territoriali e riportarli SUBITO nel loro paese, in questo modo si spargerebbe la voce e ne morirebbero meno, molti meno.
Il vero razzismo è permettere tutto ciò !
Ciao
Per me ha ragione chi dice: "mai visto un governo che dipinge la situazione reale del paese in modo non edulcorato".
Quindi se non si può evitare che vengano nel nostro paese, bisogna trovare un modo, con il quale, la loro permanenza non sia un "problema" ne per noi ne per loro.
La mia idea sarebbe questa:si costruiscono nelle campagne inutilizzate, dei capannoni con dentro delle biciclette.
Queste biciclette collegate ad un accomulatore forniranno energia al paese.
In questo modo le persone lavoreranno,avranno da mangiare e dove dormire, e noi non dovremmo pagare l'energia agli altri paesi.
Riducendo così le spese dello stato, e avendo meno "disperati" che vanno in giro a rubare o comunque vivendo alla giornata.
Qualcuno lo potrebbe deinire schiavismo, ma non lo è dato che sono loro che vengono, e comunque è sempre meglio delle condizioni in cui stavano prima.
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