martedì, maggio 02, 2006

I fischi democratici alla Moratti

Ieri, ancora una volta dopo il 25 aprile, “la ministra” Moratti è stata fischiata in occasione delle celebrazioni del 1 maggio, festa dei lavoratori. Solite polemiche della CDL che non sa più veramente che cosa affermare dopo essere stata battuta anche al Senato con una discreta maggioranza (165 a 156) più numerosa rispetto alle previsioni (158 a 156). Torniamo ai fischi di ieri tanto criticati perfino da Prodi che ha condannato l’episodio. La stessa Moratti ha commentato i fischi affermando che anche questi sono un segno di democrazia. E’ ovvio che il centrosinistra condanni l’episodio altrimenti si beccherebbe una raffica di infinite accuse ed insulti dalla CDL ma ritengo che, tutto sommato, molti esponenti del centrosinistra non siano stati poi troppo dispiaciuti dell’episodio. Personalmente, non trovo nulla di strano nei fatti accaduti ieri a Milano, e concordo con la Moratti dicendo che anche per me i fischi sono stati un segno di democrazia. Anziché criticare i fischi perché la CDL non si preoccupa di capire perché sono stati fatti? Perché la CDL non organizza delle manifestazioni significative per il 25 aprile e per il 1 maggio? In fondo tutti (o quasi) siamo antifascisti e lavoratori, compresi molti elettori che votano la CDL. Se le manifestazioni del 25 aprile e del 1 maggio vengono snobbate dalla CDL è ovvio che se un loro esponente appare ad una manifestazione del genere non può non essere fischiato, considerato il clima di tensione politica ancora presente nonostante le elezioni siano terminate. Nel caso della Moratti per due motivi. Primo per le scelleratezze compiute con le sue riforme scolastiche. Secondo, perché rappresenta la CDL, quella più borghese, classista, fighetta, snob, così distante dalla realtà dei lavoratori. Forse c’è un terzo motivo: la CDL (FI e Lega in particolare) non ha ancora riconosciuto la vittoria dell’Unione alle elezioni. Ecco, dunque, perché secondo me sono arrivati i fischi che, in fondo, non hanno mai fatto male a nessuno e possono rappresentare un momento di riflessione per chi li ha ricevuti. Finchè si rimane nell’ambito dei fischi va tutto bene, l’importante è lasciare fuori la violenza.

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