Le elezioni infinite.
E' ormai passata una settimana ma ancora nessuno ha capito chi abbia vinto le elezioni, e chissà ancora quanti giorni occorreranno ancora prima che la CDL riconosca ufficialmente la vittoria dell'Unione. L'ultimo tentativo di delegittimazione della vittoria dell'Unione è stato fatto da parte dell'ex ministro (per fortuna) Roberto Calderoli. La questione riguarda l'attribuzione dei circa 45.000 voti ricevuti dalla "Lega Alleanza Lombarda"(LAL) all'Unione. Secondo Calderoli, questi voti non dovrebbero essere conteggiati a favore del centrosinistra in quanto la LAL era candidata in una sola circoscrizione e nella legge si parlerebbe di somma dei voti delle circoscrizioni. Secondo l'Unione il problema non esiste in quanto, secondo Pecoraro Scanio, «L'Ufficio Centrale della Cassazione si è già pronunciato in merito con un provvedimento del 16 marzo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo» e per il quale «tutte le liste presenti alle elezioni politiche e i rispettivi collegamenti erano regolari e non c'è nessun bisogno di ulteriori controlli da parte dell'Ufficio Centrale della Cassazione». (
Corriere della Sera) Anche per Prodi quella di Calderoli è stata una semplice invenzione. Insomma, dopo la questione delle schede contestate alla Camera, che si è ridimensionata quando si è scoperto che il loro numero effettivo (poco più di 2.000) era assai inferiore a quello dichiarato in un primo momento (46.000) e dopo la volontà da parte di Tremaglia di far rivotare gli italiani all’estero a causa di alcuni pasticci burocratici, ecco che arriva Calderoli, sostenuto dai due fantocci di Berlusconi cioè Cicchitto e Bondi (manca il terzo, Schifani) con le sue affermazioni. Mi chiedo una cosa: non era stato Berlusconi ad affermare che la sinistra era interessata soltanto a conquistare il potere, le poltrone e a mantenerli con ogni mezzo? Ad oggi, mi sembra che la situazione si sia completamente ribaltata… Chissà cosa ci aspetta nei prossimi giorni, sembra che i colpi di scena non finiscano mai e che le elezioni passate diventino le più lunghe e contestate della storia italiana. Una cosa è certa: abbiamo bisogno di un nuovo governo per iniziare la ricostruzione del Paese e non di lamentele ed insulti.
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