mercoledì, aprile 18, 2007

La Democrazia delle armi

Dopo la strage compiuta dal 23 enne Cho Seung-Hui nel campus universitario di Blacksburg costata la vita a 32 persone, è lecito, ancora una volta, interrogarsi sulla libera vendita delle armi negli USA. Infatti, nel Paese che ha come obiettivo primario l'esportazione della democrazia, è facilisimo procurarsi le armi per chiunque risieda nel territorio americano. La conseguenza è che, spesso, dei pazzi squilibrati compiono stragi qua e là, privilegiando in modo particolare le scuole e le università.
Dunque, mi chiedo, come sia possibile che in un Paese che voglia esportare la democrazia e la libertà, si permetta a chiunque di acquistare armi da fuoco e proiettili nei supermercati. E' evidente che dietro tutto ciò vi sia una potente lobby delle armi in grado di assicurare voti consistenti ai candidati Presidenti di turno e di ostacolare qualsiasi tentativo di bloccare la vendita di armi.
Bush ha il cuore pieno di dolore, grida all'orrore, ma è anche lui, in parte responsabile delle stragi che vengono compiute. Il vero orrore è il suo completo menefreghismo nei confronti del problema.
In tutto ciò c'è un paradosso scandaloso: Gli USA hanno blindato il loro territorio, sbandierano ai quattro venti la questione della sicurezza interna, interrogano i turisti che atterrano sul loro suolo per sapere anche quante volte vanno in bagno. Insomma, è aumentato il grado di sicurezza ma nessuno ancora ha vietato il libero commercio delle armi. Se ci pensiamo bene, tutto ciò è assolutamente scandaloso...
Ma, si sa, il denaro è denaro e la vita di tanti innocenti conta poco di fronte ai milioni di dollari frutto del commercio di armi. Quante volte ancora Bush griderà all'orrore e avrà il cuore pieno di tristezza?

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