L’esercito a Napoli?
Dopo la nuova ondata di violenza nel Napoletano (l’ennesima purtroppo), si sta discutendo sull’opportunità di mandare l’esercito, più di un migliaio di uomini, a presidiare la città del Vesuvio. Ritengo che sia un fatto positivo l’interessamento del Governo per una situazione, quella napoletana, così delicata e decennale. Il fatto è che, per il momento, sento parlare solo di esercito e non di altre iniziative. Se si spera di risolvere la situazione grazie alle sole forze militari penso che ci si trovi su una strada sbagliata. L’esercito, per antonomasia, è una forza di repressione ed in quanto tale può servire soltanto per una situazione di emergenza temporanea, non come soluzione ad una questione ben più complessa. Infatti, gli omicidi non sono il frutto di una violenza fine a se stessa ma sono inquadrati in un sistema nel quale è la camorra ad avere il predominio del territorio. In questo contesto, ogni omicidio ha una particolare valenza ed uno specifico significato. Bisogna attivare dei programmi che tengano conto di un tale scenario e che possano incidere sul lungo termine. Se a tutto ciò aggiungiamo l’incriminazione di numerosi politici e dirigenti per associazione di stampo camorristico, comprendiamo come l’intervento dell’esercito sia solamente un inutile tampone d’emergenza. Perché non iniziare a fare una seria pulizia nelle alte sfere del potere? Mandare l’esercito a Napoli è come sperare di far guarire un malato di cancro con un’aspirina. Servono politiche responsabili da parte del Governo, in particolar modo da questo di centrosinistra. Servirebbe un esercito della cultura e della legalità impiegato a tempo pieno, perché il vero problema è proprio quello culturale. Con la repressione fine a se stessa non si potranno fare dei grossi passi in avanti per risolvere la situazione. L’unico effetto immediato potrebbe essere una tregua momentanea degli omicidi che riprenderanno non appena l’Esercito avrà terminato il suo compito. Proprio questo potrebbe essere il momento giusto per dare una svolta alternativa alla città di Napoli. Temo, purtroppo, che, come al solito in Italia, tutto finirà in una bolla di sapone…
2 Comments:
ciao informatore! innanzi tutto ancora complimenti per la durata del tuo blog d'informazione...
Son d'accordo con ciò che tu hai scritto.. purtroppo l'esercito sembra essere sempre la soluzione a tutti i problemi sociali.. non si fà altro che parlare della sua utilità... sembra quasi che si debba per forza trovare un senso a questa gente con l'arma sotto il braccio... un senso che ormai non dovrebbe più esistere.
E' proprio nelle alte cariche che si dovrebbe agire come tu stesso scrivi... peccato siano le stesse che hanno il potere di trovare un finto rimedio alle loro meschinità.. A presto!
Sono pienamente d'accordo sull'eliminazione in tronco di Bassolino e della Jervolino che oramai vivono un regime incontrastato per il fatto che hanno sempre concesso grandi "libertà" ingraziandosi, in questo modo, le simpatie di quella enorme parte di cittadinanza dedita al sotterfugio e all'imbroglio: intervenire significa perdere voti ed è proprio in questo che bisogna spiegare il continuo sminuire i problemi da parte dello pseudo-sindaco o le risposte di Bassolino quanto all'esercito. Io posso dire che qui a Napoli serve la presenza di un governo esterno, di un governo completamente avulso da questo manipolo intaccabile e, perché no, anche un assedio delle forze armate. Qui non si soffre per le vittime della camorra (se si eliminano tra di loro non possiamo se non gioirne): il vero male della comunità sono i ragazzini bulli dediti agli scippi, alle aggressioni gratuite e al governo quartierale della città anche con l'ausilio di coltelli e pistole- in altre parole - tutti quelli che sono ad un passo dal diventare veri uomini di camorra; tanto aggressivi quanto codardi perché alla minima presenza di forze armate "credibili" fuggono con la coda tra le gambe. Credetemi, una forza armata ESTERNA può fare tantissimo.
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