Pensioni: scaloni, scalini, pianure e discese.
La prevedibile polemica di questi giorni sul tema delle pensioni è in pieno svolgimento. Se non verrà trovata nessuna soluzione alternativa allo "scalone" di Maroni, dal 2008 chi aveva in programma di ritirarsi in santa pace dovrà lavorare per altri 3 anni. L'ipotesi "scalone" è assolutamente ingiusta dal punto di vista sociale e umano, basta aver iniziato a lavorare qualche giorno dopo e si è costretti a lavorare per altri 3 anni.
Da un altro punto di vista, però, urge una proposta alternativa che potrebbe essere rappresentata dallo "scalino", cioè un'introduzione graduale della riforma, in modo che il trauma sia meno violento. Rifondazione non ci sta; Dini, invece, è favorevole al mantenimento dello status quo e promette di votare contro l'abolizione dello scalone promesso da Prodi. Insomma, gli ingredienti per una caduta del Governo ci sono proprio tutti ed il rischio è molto elevato.
A prescindere da scalini e scaloni, vorrei parlare delle pianure, anzi, delle discese che hanno davanti i nostri cari parlamentari. Già dopo 2 anni e 6 mesi iniziano a percepire una pensione, che raggiunge cifre ben più consistenti dopo 5 anni di legislatura. Non è questo uno scandalo? Perchè devono alzare l'età pensionabile ad un lavoratore che si è spaccato il sederino per 35 anni e loro dopo aver scaldato i banchi del Parlamento per qualche annetto si sistemano per tutta la vita?
Pertanto, prima di aprire bocca sulle pensioni dei comuni mortali, destra e sinistra aprano un serio dibattito sulle loro pensioni...
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