giovedì, novembre 03, 2005

Un allontanamento dall'Europa:il progetto Erasmus.


Qualche giorno fa è apparso un articolo sulla Repubblica online dal titolo: La riforma "uccide" l'Erasmus, gli studenti non riescono a partire. Nell'articolo si spiegavano le ragioni di questo fatto, attribuendo alla riforma universitaria del 3+2 la responsabilità della diminuzione delle partenze degli studenti italiani all'estero nell'ambito del progetto Erasmus. La nuova riforma ha introdotto il sistema dei crediti in base ai quali per ongi esame superato si maturano dei crediti che, sommati, devono raggiungere una determinata soglia, pena il mancato conseguimento della laurea. Molto spesso, si dice nell'articolo, gli studenti che danno esami all'estero si vedono riconosciuti un numero di crediti inferiore a quelli previsti. La conseguenza di tutto ciò è che si ritarda il proprio percorso di studi, una prospettiva non proprio allettante. Da qui nasce la diminuzione delle richieste del progetto erasmus da parte degli studenti. Un fatto preoccupante è che mentre in Italia gli studenti che aderiscono al progetto diminuiscono, all'estero sono in continuo aumento.
Nasce una riflessione spontanea: la riforma non era stata pensata per avvicinare il sistema universitario ai modelli europei? La risposta è sì, ma purtroppo le cose in Italia non vengono prese mai in considerazione da tutti i punti di vista, ed ora ci ritroviamo in una situazione nella quale gli studenti, che rappresentano i lavoratori professionisti del futuro, hanno sempre meno interesse ad andare in Europa e aconforntarsi con altre culture. A tutto ciò si aggiunge una profonda ignoranza degli studenti italiani (e degli italiani in generale) riguardo alla conoscenza delle lingue straniere, determinanti in un mercato del lavoro sempre più internazionale. Ma chi se ne frega, tanto in un modo o nell'altro un primato lo abbiamo sempre, e purtroppo quasi sempre in negativo...

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