giovedì, novembre 29, 2007

Discontinuità...

Quanti di voi si saranno chiesti perchè sto scrivendo così poco? Bè non penso molta gente :))

Il fatto è che da oltre due settimane mi trovo a Londra dove sto cercando lavoro, dato che in Italia è come vincere al superenalotto...

Mi sto depurando da tutti i discorsi dei politici italiani, dalle solite frasi, dai continui litigi del Governo e, ora, anche dell'opposizione. Son contento, almeno per il momento, di non pensare al nuovo partito di Berlusconi e della Barmbilla, agli scontri del Cavaliere con i suoi ex alleati Fini e Casini. Penso, però, che questa messinscena duri poco e che presto si troverà un accordo, altrimenti il caro Silvio non andrà da nessuna parte...

Basta con i protocolli welfare, basta con le finanziarie interminabili, con i numeri risicati della maggioranza, con le minacce di Mastella etc...

Almeno per il momento, finchè sto qui, vorrei cercare di liberarmi dalla prigionia di una politica italiana noiosa ed inconcludente. Tuttavia, questo non significa che non commenterò quanto accadrà in Italia, ma vorrei anche parlare un pò di Londra e della Gran Bretagna dal punto di vista di un italiano. Insomma, vorrei cercare di capire, nel modo più oggettivo possibile, se l'Italia è veramente così messa male in confronto alle altre nazioni. Dall'altra parte, vorrei capire se queste "altre nazioni", Gran bretagna in primis, sono così avanzate ed invidiabili come spesso si dice.

Tutto questo avverrà sempre nel momento in cui riuscirò a trovare un lavoro qui, ricordiamoci! Altrimenti dovrò tornare in Italia, e questa prospettiva, almeno per il momento non mi interessa più di tanto...

domenica, novembre 18, 2007

Ad una settimana di distanza...

Ad una settimana di distanza dal tragico evento che ha scosso l'informazione italiana, è giusto fare qualche considerazione su quanto emerso nei giorni scorsi a proposito della morte di Gabriele Sandri.
Sassi o non sassi? Questo è il dilemma. Secondo l'accusa nelle tasche di gabriele sarebbero stati trovati dei sassi che dovevano servire per "offendere", in parole semplici per essere lanciati contro qualcuno o qualcosa. Invece, secondo l'avvocato di Sandri, i presunti sassi non sarebbero altro che minuscole pietroline.
Una cosa però la sappiamo sicuramente: è stata accertata la dinamica degli eventi, in base alla quale, la mattina dell' 11 novembre, una decina di tifosi laziali, fra cui Sandri, avrebbero aggredito alcuni tifosi juventini all'autogrill senza nessun motivo se non quello dovuto alla mancanza di materia cerebrale. L'aggressione è finita soltanto quando i malcapitati tifosi sono riusciti a salire in macchina e a scappare. Il resto è noto a tutti quanti.

Ora, abbiamo visto manifestazioni di solidarietà per Gabriele, sulla cui assurda morte c'è poco da dire, ma non ho visto nessun tipo di condanna per l'aggressione dei tifosi laziali. Dove sono le migliaia di persone che hanno sfilato in corteo e partecipato ai funerali? Da chi ci dovremmo aspettare una reazione per quanto accaduto all'autogrill (parlo dell'aggressione...)? Forse dai tifosi atalantini?
E' sconcertante che si sollevi un polverone a senso unico. Nessuna condanna per la barbara inciviltà dei tifosi laziali, nulla. Neanche in un momento così tragico gli amici di Sandri hanno osato autocondannarsi.
Come sarebbe bello vedere i capi ultras manifestare non contro le forze di polizia, ma in nome di un reciproco e sano rispetto per le tifoserie avversarie prendendo le distanze da qualsiasi forma di violenza. E' forse troppo pretendere tutto questo?
Evidentemente, o si grida contro le forze di polizia, oppure si fa il contrario. Le due cose sono incompatibili per migliaia di imbecilli che si sgolano ogni domenica.





domenica, novembre 11, 2007

Storie di ordinaria barbarie...

Eccoci qui ancora una volta a commentare una domenica "calcistica" travagliata. Un tifoso laziale, Gabriele Sandri, è stato ammazzato accidentalmente dalla polizia ad un casello vicino ad Arezzo mentre si recava a seguire la partita Inter-Lazio di campionato.
Pare che poco prima, il gruppetto dei suoi amici ed un altro gruppo di tifosi juventini fossero venuti alle mani scatenando una rissa. A questo punto la polizia avrebbe sparato in aria ed un proiettile avrebbe raggiunto Sandro in maniera del tutto accidentale.
Questo è ciò che emerge dalle prime ricostruzioni.
La morte del ragazzo ha provocato una reazione violentissima da parte di alcuni tifosi, laziali e non. Inter-Lazio è stata sospesa, Atalanta-Milan pure, dopo una minaccia da parte dei tifosi bergamaschi che hanno sfondato le vetrate di protezione. Roma-Cagliari è stata rinviata per motivi di ordine pubblico che, purtroppo, si stanno verificando nei pressi dello stadio olimpico.
Sappiamo quanto sia delicato il rapporto fra ultras e forze dell'ordine, soporattutto dopo l'omicidio di Filippo Raciti.
Ora, mi chiedo, è giustificabile una così assurda reazione da parte dei "tifosi"?
Risposta scontata: NO. Per carità, rispetto per il ragazzo morto a causa di un errore, ma anche rispetto per la polizia che spesso diviene il bersaglio preferito dalle tifoserie.
Una cosa è certa: chi fa violenza è nel torto, come lo sono quegli imbecilli che stanno mettendo sottosopra Roma da qualche ora. E' forse questo il modo per chiedere giustizia? Non è forse un banale pretesto per scatenare una così inaudita violenza che, forse, anche il ragazzo ucciso avrebbe condannato duramente?

Da una parte il ragazzo morto, dall'altra, però, l'antefatto: una rissa fra tifosi avversari che nessuno condanna. Non si sa se Gabriele abbia preso parte o meno alla lite, ma questa c'è stata. E' dalla rissa che dobbiamo partire, non dall'omicidio, per quanto ingiustificabile. Perchè ci sono tanti imbecilli in giro che si picchiano nei caselli o allo stadio in nome di una fede calcistica? Perchè? se non rispondiamo a questa domanda, tutte le trasmissioni e le parole verranno ben presto cancellate. E cosa centra il calcio nel momento in cui scoppia una rissa in un caselllo autostradale? E' forse giusto sospendere le partite, eccezion fatta per quella della Lazio? No, non sarebbe giusto in un Paese normale, ma è prudente in un Paese come il nostro in cui sono prevedibili le reazioni degli imbecilli.

Concludo con una provocazione: cosa succederebbe se, dopo che gli ultras laziali hanno bruciato cassonetti, lanciato sassi contro i vetri, bloccato il traffico, scatenato scontri, uno di loro venisse ucciso dai poliziotti durante gli socntri in corso a Roma? Tutti a gridare contro le forze dell'ordine, certo, almeno tutti quegli imbecilli che continuano a picchiarsi per tutta l'Italia. Nessuna di queste teste, spesso rasate e vuote al loro interno, avrebbe il coraggio di fare un mea culpa.

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